Il Part Time e
le sue regole
Che cos’è?
Il contratto a
tempo parziale è un contratto di lavoro subordinato che prevede una
prestazione di lavoro di durata inferiore rispetto alle 36 ore
settimanali previste dal CCNL, e puó avvenire mediante assunzioni
dall'esterno ovvero mediante trasformazione consensuale del rapporto
di lavoro del personale in servizio a tempo pieno.
Chi può
utilizzarlo?
In Poste
Italiane, tutto il personale non dirigente in servizio a tempo pieno
ha la possibilità di trasformare il proprio rapporto di lavoro a
tempo parziale, fermo restando una valutazione aziendale di
compatibilità della richiesta con le esigenze organizzative e di
servizio della struttura di appartenenza del lavoratore.
Come?
Il lavoratore
che intende convertire il proprio rapporto di lavoro da tempo pieno
a tempo parziale puó presentare al proprio Responsabile una
richiesta di conversione che sarà valutata in relazione alle
motivazioni poste a base della stessa (ad es. completare gli studi,
avere maggiore disponibilità di tempo libero, dedicarsi alla
famiglia) e compatibilmente con le esigenze della Società connesse
alla funzionalità dei servizi.
Ciò vuol dire
che...
Il lavoratore
che lo chiede, puó concordare con l’Azienda, compatibilmente con il
ruolo e le attività svolte, una prestazione lavorativa di durata
inferiore alle 36 ore settimanali.
La riduzione
dell’orario di lavoro rispetto alla 36 ore contrattualmente previste
potrà prevedere ad esempio:
18 ore
settimanali pari al 50% della prestazione a tempo pieno; 20 ore
settimanali pari al 55,5% della prestazione a tempo pieno;
24 ore pari al
66,6% della prestazione a tempo pieno;
25 ore
settimanali pari al 69,4% della prestazione a tempo pieno.
Quali tipologie
di rapporto di lavoro a tempo parziale è possibile realizzare?
il part-time
orizzontale consiste in una riduzione di orario rispetto al tempo in
relazione all’orario normale giornaliero di lavoro
part-time
verticale si realizza quando l’attività lavorativa è svolta a tempo
pieno ma limitatamente a periodi predeterminati nel corso della
settimana, del mese o dell’anno;
il part-time
misto si realizza quando l’attività lavorativa si svolge secondo una
combinazione delle due tipologie orizzontale e verticale.
...in concreto
pertanto, come può essere articolata la prestazione lavorativa?
Esempi di
articolazione orari
6 giorni per 3
ore = 18 ore
5 giorni per 4
ore = 20 ore
6 giorni per 4
ore = 24 ore 5 giorni per 5 ore = 25 ore
3 giorni per 6
ore = 18 ore
4 giorni per 6
ore = 24 ore 3 giorni per 8 ore = 24 ore
26 settimane
per 36 ore = 936 ore 29 settimane per 36 ore = 1044 ore
35 settimane per
36 ore = 1260 ore
36 settimane per
36 ore = 1296 ore
Quale iter
occorre seguire per la conversione del rapporto di lavoro?
Il personale in
servizio presso le Strutture Centrali deve presentare la domanda al
proprio Responsabile e alle Risorse Umane Divisionali se assegnato
alle Divisioni o altrimenti al KAC/ DCRUO.
La domanda viene
esaminata dalla Funzione Risorse Umane competente o dal KEY Account
Corporate, che esprimono il loro parere in ordine alla stessa.
In caso di
accoglimento viene redatto un accordo scritto -la lettera di
conversione del rapporto di lavoro- in triplice copia (firmata, a
seconda dei casi dal RUD o dal Key Account), che viene sottoscritta
dal lavoratore per ricevuta ed accettazione e inviata all’Ufficio
del Lavoro per la convalida.
Il personale in
servizio presso le strutture territoriali deve presentare la
richiesta al Responsabile dell’unità produttiva di appartenenza e
per conoscenza alle Risorse Umane Regionali.
Il Responsabile
dell’unità produttiva esamina la richiesta, avvalendosi anche della
collaborazione del Responsabile RU di riferimento.
La domanda di
trasformazione, corredata dal parere del Responsabile dell’Unità
Produttiva di appartenenza, viene quindi trasmessa alle Risorse
Umane Regionali che in caso di riscontro positivo procedono alla
stipula del contratto.
Anche in caso di
riscontro negativo all’istanza viene sempre fornita per iscritto
risposta all’interessato.
Quali elementi
sono contenuti nel contratto sottoscritto tra Azienda e Lavoratore?
Nella lettera di
conversione il lavoratore troverà specificati i seguenti elementi:
la data di
trasformazione;
l’inquadramento
professionale;
la mansione;
il luogo di
lavoro;
la struttura di
assegnazione
il trattamento
economico iniziale;
la durata della
prestazione lavorativa;
la collocazione
temporale dell’orario con riferimento al giorno, alla settimana, al
mese e all’anno.
Qual è la durata
della conversione del rapporto di lavoro?
La conversione
può avvenire a tempo indeterminato o determinato per un periodo non
inferiore a 12 mesi.
E’ possibile il
ripristino del rapporto di lavoro a tempo pieno?
In caso di
conversione a tempo determinato, decorso un periodo minimo di 12
mesi, entrambe le parti possono, sessanta giorni prima della
scadenza del contratto, notificare una disdetta alla controparte,
ripristinando così a tempo pieno il rapporto di lavoro.
E’ possibile
ritornare al tempo pieno prima del decorso del periodo minimo di 12
mesi previsto dal contratto?
Il lavoratore
può chiedere di ritornare a tempo pieno prima che siano trascorsi 12
mesi dalla conversione solo per comprovate ragioni di carattere
personale o familiare.
Quale
trattamento normativo ed economico è applicato ai lavoratori a tempo
parziale?
La disciplina
del rapporto di lavoro a tempo parziale è fondata sul principio di
non discriminazione.
Pertanto i
lavoratori a tempo parziale, hanno diritto al trattamento normativo
ed economico dei lavoratori a tempo pieno inquadrati nel medesimo
livello.
A quali istituti
si applica la parità di trattamento?
A tutti gli
istituti ed in particolare a :
retribuzione
oraria;
prova;
ferie;
maternità; com
porto; sicurezza;
iniziative di
formazione;
servizi sociali;
di ritti
sindacali;
competenze
indirette e differite.
Quali
trattamenti sono soggetti a riproporzionamento?
Sono
riproporzionati, esclusivamente in relazione alla ridotta durata
della prestazione lavorativa, i seguenti trattamenti:
retribuzione
globale e singole componenti;
retribuzione
feriale;
trattamenti
economici di malattia, infortunio, malattia professionale e
maternità.
Quante ferie
spettano al lavoratore a tempo parziale?
I lavoratori in
regime di part-time orizzontale hanno diritto ad un numero di ferie
pari a quello dei lavoratori a tempo pieno.
I lavoratori che
svolgano un’attività lavorativa in regime di part-time verticale
hanno diritto ad un numero di giorni di ferie proporzionato alle
giornate lavorate nell’anno.
Il numero delle
ferie viene calcolato combinando i suddetti criteri se il rapporto
di lavoro è a tempo parziale misto.
Quale
trattamento di malattia si applica ai lavoratori a tempo parziale?
Ai lavoratori a
tempo parziale spetta lo stesso trattamento di malattia dei
lavoratori a tempo pieno.
Il periodo di
comporto è riproporzionato, in relazione alla giornate di
prestazione lavorativa pattuita, solo in caso di assunzione con
rapporto di lavoro a tempo parziale di tipo verticale.
Possono essere
richieste al lavoratore a tempo parziale prestazioni di lavoro
straordinario e rispetto all’orario di lavoro concordato?
Il ricorso a
prestazioni straordinarie è consentito solo n ei rapporti di lavoro
a tempo parziale di tipo verticale o misto, anche a tempo
determinato. A tali prestazioni si applica la disciplina legale e
contrattuale vigente in materia di lavoro straordinario.
Ciò significa
che il lavoratore a tempo parziale ha diritto alle maggiorazioni
previste dal CCNL in caso di prestazioni di lavoro straordinario.
Può essere
mutata dal datore di lavoro la collocazione temporale della
prestazione lavorativa concordata?
E’ possibile
mutare la collocazione temporale della prestazione lavorativa a
tempo parziale concordata attraverso la sottoscrizione di un patto
scritto tra Azienda e lavoratore contestuale o anche successivo
all’accordo di conversione.
Quali sono le
modalità di esercizio di tale facoltà da parte dell’Azienda?
Poste Italiane
può esercitare tale facoltà fornendo al lavoratore un preavviso di
10 giorni.
Per tutta la
durata della variazione al lavoratore spetta una maggiorazione pari
al 10% della retribuzione globale di fatto.
Quali sono gli
effetti del part time sul trattamento pensionistico?
Ai fini
dell’anzianità contributiva, e quindi della maturazione del diritto il
trattamento è pari a quello dei lavoratori a tempo pieno in quanto la
durata della prestazione lavorativa a tempo parziale è considerata per
intero. L’ammontare dell’assegno è proporzionato alla retribuzione
ricevuta assumendo come base di calcolo per i contributi la retribuzione
piena. E’ prevista peraltro la possibilità di riscattare, a domanda del
dipendente, la quota contributiva mancante ai fini dell’integrazione
della prestazione.
***
Il presente
Vademecum illustra a tutti i lavoratori le regole essenziali che
disciplinano il part time con finalità divulgative ed informative.
I contenuti delle
stesso pertanto non sono esaustivi della disciplina normativa e
contrattuale dell’istituto. |