LETTERA APERTA RLS- mercoledì 25 marzo 2020
Gentile Direttore,
in questi giorni dopo aver tanto ascoltato tanti lavoratori e lavoratrici di questa Unità Produttiva e posto le attuali applicazioni delle regole introdotte dal protocollo, sono giunto alla conclusione che è il momento di mettere nero su bianco le loro valutazioni.
E’ chiaro a tutti che bisogna osservare precise regole e mantenere un comportamento che riduce al minimo il rischio, ma sul lavoro dove recepiamo le decisioni, cosa succede? Notiamo che piano piano, molto, molto lentamente, si sta procedendo ad attivare tutte le misure che fin dal primo momento sono state indicate essenziali e urgenti dai lavoratori.
Si sostiene che Poste Italiane eroga servizi essenziali, finalmente sono stati chiusi i turni pomeridiani in alcuni uffici postali, cui poi è seguita una nuova razionalizzazione, ma è ancora poco!
Nel garantire il presidio sarebbe stato utile elaborare, lo aspettiamo ancora, un elenco di servizi realmente inderogabili, che ci possa permettere di avere meno rischi di contagio cui siamo ancora esposti inutilmente, nonostante le note triste vicende che hanno visto coinvolti alcuni colleghi di Bergamo e Merate.
I lavoratori sono molto preoccupati dal momento di confusione e dalla tardiva decisione, a lungo invocata per una maggiore protezione, di installare pannelli in plexiglass negli uffici con nuovo layout. Si riuscirà a completare il piano previsto entro il 26 Marzo?
Vieppiù, allo stato attuale visto che si erogano tutti i servizi, quando si presenterà il furbo che anziché prendere la pensione chiederà di prelevare, come bisognerà comportarsi? E a fine turno con i clienti in coda in assenza delle porte di transito che regolano il flusso, come si farà a chiedere ai clienti di tornare il giorno dopo?
Sappiamo e apprezziamo, che ha chiesto al Prefetto e ai Sindaci dei Comuni una particolare attenzione, ma temiamo non sia sufficiente.
Negli uffici particolarmente sensibili, in cui si possono creare disordini, a tutela dell’incolumità fisica chiediamo il presidio fisso di una guardia giurata.
Non meno importante è il fronte interno in cui, non potendo monitorare la temperatura corporea, stante la fornitura di una sola mascherina, non si può certo lavorare sereni. E’ accertato che è molto pericolosa la vicinanza di un soggetto asintomatico, non si può continuare a sostenere che è sufficiente mantenere la distanza di sicurezza di un metro per evitare il contagio.
Preme far notare anche che la locandina esposta al pubblico indica in modo perentorio: - SE HAI UNA MASCHERINA INDOSSALA. E’ forse una diversa valutazione del rischio?
Vogliamo parlare del DRV e dell’IOS? Segnalazioni in merito sono già state fatte, bisognerà approfondire e riprendere il tema della sanificazione, delle ditte che operano negli ambienti di lavoro, dei dispositivi che arrivano con il contagocce, ecc. ecc.
Certo della sua attenzione, siamo pronti come sempre a dare il nostro eccellente contributo alla comunità e a dare ulteriore lustro all’Azienda che con orgoglio rappresentiamo.
MI PREMIA O NON MI PREMIA? LA MARGHERITA DELLA MERITOCRATICA Si sa, l’ambizione è legittima, ma quando l’aspettativa diventa ossessione fa più danni che benefici. Anche quest’anno è andata in scena la giostra delle meritocratiche, contornata da gossip, faccendieri, masanielli e chi più ne ha più né metta.
Prescrizioni La risposta del nostro RLS a una *sigla sindacale minoritaria* che si è svegliata dopo un lungo letargo.
Il marinaio ... Il marinaio aveva promesso un porto sicuro, alla fine li ha lasciati in mare aperto.